"Dovrai scegliere, Hale, dovrai farlo per te stesso.
Non puoi combattere su tutti i fronti."
Non è colpa tua. Non è colpa di quelli che combattevano in trincea.
Ho passato giorni a grattare con le unghie nelle pieghe di Sunset Tower. Cristobal mi è scivolato via tra le dita prima che potessi rendermene conto. Lo ha fatto volutamente, incautamente. Sapeva che lo avrei capito. Sapeva che mancando l'appuntamento mi avrebbe messo in allerta. Lo ha fatto comunque, ed è andato da Black. La certezza l'ho avuta solo quando me lo ha rivelato lui stesso. Quando si è ripresentato come se non fosse successo nulla, con un piatto di scuse per avermi lasciato all'oscuro di qualsiasi cosa, da solo su Safeport, senza direttive. Black si compra tutto il carico, lui glielo ha venduto. Quel poco che so di Black, va contro qualsiasi cosa io abbia mai creduto nella vita. Magari gli ideali non contano più niente se non per me.
Che cosa succede quando non ci sono io? Vi girate i pollici?
Chi controlla che la gente faccia il proprio lavoro? Non c'è questo ruolo sulla nave?
Ha importanza il nome?
Si chiama Secondo in comando. Non avrebbe importanza il nome, se avesse importanza il concetto. Mi sono rotolato giù per le scarpate cercando il suo cadavere, una volta che ho collegato Ice Clown a Black. Non ho dormito. Ho continuato a cercare. Ma mentre io lo cercavo, pregando Dio che non fosse andato da lui da solo, lui era là da solo e gli vendeva tutto il carico. Ad un pirata senza scrupoli.
Cercando lui, per caso, ho trovato Red Wright.
Non lui in persona. Una con il Browncoat e l'aria di conoscerlo. Le ho detto di portargli un messaggio da parte mia. Di dirgli che lo cercavo. Da quando siamo usciti da quell'ufficio della Blue Sun non faccio che pensare a Red Wright. Fin dall'inizio, il mio obiettivo era dirgli di quelle duecento armi.
Inutili. Completamente.
Lui lo ha capito subito. Io lo sapevo da prima. Dopo notti senza sonno, mi sono trovato seduto al Crook Saloon a guardarlo in faccia a parlargli di una manciata di armi senza valore. Duecento revolver neri con due colpi in più e meno rinculo di un Python, di cui nessuno si farebbe niente. Tranne la Blue Sun, perchè costano il doppio di una Neocolt. Vanno bene per i figli ricchi dei corer che vogliono giocare a fare i ribelli. Non ci faranno vincere una guerra che abbiamo perso anni fa. E io invece bruciavo dalla voglia di trovarmi seduto davanti a quell'uomo e dirgli "compra le mie armi". Mi ha guardato in faccia e io mi sono svegliato.
Perchè vuoi vendermi armi che nemmeno tu avresti usato?
E' vero. Non le avrei mai comprate, se fossi stato in lui. Non le avrei comprate nemmeno se fossi stato in me stesso. Non hanno alcun tipo di valore, nel Rim. Ne avrebbero se costassero la metà di quello che costano. Mi sono sentito male, per quanto era evidente. Non sono un trafficante di armi. Non ragionerò mai con la testa di un trafficante. Continuerò per sempre a ragionare con la testa di un uomo che ha dedicato gran parte della vita ad un ideale in cui nonostante tutto non riesce a smettere di credere. Nonostante mi stia corrodendo.
Sono idealista, ma non sono cieco. Ci sono cose che abbiamo sbagliato tragicamente. Non si possono correggere. Ultimamente mi rendo conto di non riuscire a fare altro che pensare al Verse. Alle sue divisioni. Ho smesso di pensare ai miei lutti personali, per non fare l'errore di farmi guidare dalla rabbia e non dalla speranza. Era il mio trucco, anche durante la guerra. Ma non so quanto mi sia servito. Di certo non è servito alla mia famiglia, di certo non è servito a tutti i compagni che sono morti al posto mio. A volte penso che non sia servito nemmeno a tutti i soldati dell'Alleanza che sono morti e non lo meritavano, e a tutti quei soldati dell'Alleanza che non sono morti e vorrei aver ammazzato con le mie mani, se questo avesse potuto fare qualche differenza.
Red Wright mi ha guardato come si guardano i deficienti. Immagino abbia fatto bene. Non mi sono mai sentito così cretino in tutta la mia vita, quando ho realizzato il motivo reale per cui stavo di fronte a lui.
"E tu avevi una risposta?"
"Erano gli unici a cui avrei voluto venderle. Ha ragione lui. Non le avrei comprate. Inutili e pretenziose, troppo costose. Chiunque abbia combattuto nella guerra sa gestire il rinculo dei Python, i suoi uomini lo sanno fare. Due proiettili in più non sono un buon motivo per pagare tutti quei soldi. Non siamo gente del Core. Sono stato seduto su delle fottute poltrone di Horyzon, e poi sono andato a cercare di vendere delle armi di merda a Wright solo per trovarmi seduto con lui e avere la sensazione di fare ancora parte di qualcosa."
Avevo una risposta. Non è detto che sia una risposta facile. Cristobal mi guarda e mi vede spaccato. Io che mi sforzo tanto di essere saldo anche per lui, anche per il padre che non ha avuto, devo essergli sembrato come una piuma nell'universo. Almeno lui sa qual'è il suo posto. E' un posto che non so se potrò mai condividere, ma lui sa qual'è il suo posto. Me lo ha detto chiaramente. Il suo posto è a difendere un angolo di spazio dove costruirsi uno straccio di vita che possa dargli qualche soddisfazione. Lo possiamo davvero biasimare? Non credo. E' nato troppo tardi per partecipare a questa follia, e troppo presto per esserne completamente distante.
Non dovrebbe essere questo, il nostro obiettivo? Non dovrebbe essere quello di dare a loro un luogo e un'identità in cui vivere le loro vite liberi? Liberi dall'Alleanza, liberi dalla miseria, liberi dagli strascichi del nostro odio. Liberi dagli strascichi dei nostri rimpianti.
"La guerra durerà per sempre. Ci sarà sempre un'Alleanza e un'Indipendenza.
Possiamo solo ritagliarci il nostro angolo."
Io so che non sarò mai in grado di arrendermi. Non lo credo. Non ci credo a questa cosa. Nulla dura per sempre. Nemmeno le stelle, nemmeno i pianeti. Nemmeno lo spazio stesso, forse. E in fin dei conti, sono disposto ad ammettere che non saremo mai in grado di rovesciare l'Alleanza. Non credo che sia necessario, se i nostri sforzi fossero tesi a costruire un'alternativa sia all'Alleanza, sia a questo continuo massacrarsi insensato. Ma non lo otterremo certo facendo i ladri e i disperati. Potrei imbracciare di nuovo le armi per questo? Ogni giorno della mia vita. Posso mettere da parte la lucidità su quanto sia complessa la realtà in cui viviamo? No.
Dall'altra parte, non posso dimenticare a cosa sono arrivati. Non posso dimenticare il modo in cui ci guardano. Il modo in cui hanno raso al suolo la mia terra. Il senso di tragica meticolosità che ho percepito guadando la cenere ricoprire Shijie. Lo hanno fatto con lucida precisione, passando su qualsiasi cosa. Vite. Donne. Bambini. Non posso accettare di perdonarli, ma non posso nemmeno giustificare la cieca rappresaglia come unica alternativa. Non ho studiato nelle Università, ho imparato a leggere e a scrivere usando i testi sacri, in una scuola composta da una sola stanza.
Ma nessuno può impedirmi di pensare con la mia testa. Non l'Alleanza, non il Dolore, non la Rabbia, e nemmeno il mio affetto per Cristobal.
Non so dove sto andando. Mi sono perso. So solo che non posso fare come lui. Non posso smettere di credere che ci sia una strada diversa. Forse è questo che intendono quando parlano dei non arresi.
Forse non mi sono mai arreso, nonostante sia stato disgustato oltre il limite dell'umana sopportazione. Forse non mi arrenderò mai. Non posso d'altra parte nemmeno costringerlo a combattere una battaglia che non è la sua.
In questo silenzio violento che riempie la mia vita, l'unico pensiero che mi permette di riposare qualche ora ogni tanto è il ricordo di quella donna. Maya. Non riesco a ricordarne il cognome. Ricordo la sua voce e i suoi occhi mentre mi diceva che sono trascurato. Trasandato. Privo di cura per me stesso. Avrei voluto dirle che non ho il tempo, non lo spazio, forse non ho davvero nemmeno i motivi per prendermi cura di me stesso. Non credo di averlo mai avuto, per un motivo o per l'altro. C'era sempre qualcosa per cui combattere, o qualcosa per cui lavorare. Ma starle di fronte mi ha fatto ricordare quanto mi sono messo da parte in questi anni. Mi ha fatto pensare alle cose che non abbiamo nel Rim. Donne come lei, questo è certo. Quando mi ha accarezzato, sulla Mistress, ho sentito gli occhi dei Corer guardarla con il prurito disgustoso del giudizio, come se stesse toccando un appestato, uno straccione. Non la rivedrò mai più. Ma quel momento così inutile, se confrontato con il grande disegno delle cose, è l'unico pensiero che mi permetta di sentirmi vagamente meno stanco in questi giorni. Forse perchè è l'unica cosa privata che mi sia rimasta. La stupida infatuazione momentanea per una donna che non avrò mai, che non conosco, che ho visto da lontano. E che guardare da lontano è l'unica cosa che mi sarebbe stato concesso fare in ogni caso, perchè appartiene a quella fetta di cielo che quelli come noi, come me, non possono avvicinare.
Non sono certo di sapere se sto andando alla deriva, o il mio corpo cammina in una direzione che non comprendo.
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